Non lo so, non sarà così importante, non ho sentito né letto niente a riguardo. Lui, giustamente irritato mi ha detto che ieri era “solamente” la festa dell’uomo.
Il 19 novembre di 21 anni fa è stata proclamata la festa dell’uomo, come per il 9 marzo quella della donna.
Beh, che dire, ci sono rimasta male, essendo mamma di un figlio maschio.
“Tanto per l’uomo è festa tutti i giorni”, un luogo comune, una frase fatta che sorgerà spontanea in molte donne che leggeranno questo post.
C’è caso che, per alcuni uomini fortunati potrebbe essere festa tutti i giorni; conosco tuttavia anche molte donne che festeggiano ogni giorno.
Mi sento responsabile per l’educazione di mio figlio tanto quanto se avessi una figlia femmina, infatti, i sani principi, il rispetto, l’educazione, l’uguaglianza, non hanno sesso.
La violenza sulle donne mi provoca un sentimento di sconforto, tanto per la persona che l’ha subita, quanto per la madre dell’uomo. Questa non è stata in grado di trasmettere al figlio i valori che dovrebbero appartenere ad ogni essere umano.
Questa lotta continua e senza risultato che va avanti da anni, in cui la donna deve far valere i suoi diritti sugli uomini, è diventata una gara astiosa sul primeggiare e sul diventare migliori di loro; secondo me non doveva andare così.
Le donne devono lavorare su loro stesse, per diventare indipendenti emotivamente.
Io credo fermamente che ognuno di noi abbia qualcosa di unico e importante da trasmettere, e che si debba lavorare a riguardo; è anche necessario scoprire le proprie qualità e donarle a chi ci sta accanto, siano essi uomini o donne.
E’ ovvio che ci siano differenze tra i sessi e che non possano in nessun modo essere cambiate. Avere gli stessi diritti non significa diventare come gli uomini, siamo donne con prerogative immutevoli ed appartenenti a noi stesse. Essere succubi come le nostre madri è la strada da evitare; il focus del percorso deve essere la maturazione dell’ego, la fiducia in noi stesse, l’amor proprio e il rispetto, non per prevaricare, ma per collaborare con gli uomini. Dobbiamo compensarci, ognuno con le proprie caratteristiche, come in una squadra, dove ogni componente ha un ruolo specifico dato dalle sue qualità peculiari.
Sono nata il 31 ottobre 1961, scorpione ascendente cancro, con il solletico della salsedine nel cuore e il fruscio delle onde negli occhi. Appassionata di tarocchi da quando ho memoria, mi accompagnano quotidianamente come strumento di valutazione e guida nelle scelte.